La maggiore esposizione degli uomini alla tecnologia, ampiamente documentata dalla letteratura sul gender gap nelle discipline STEM e nella percezione del rischio tecnologico, si traduce in una familiarità che mitiga la percezione del rischio. Questa differenza di approccio emerge chiaramente anche nell'atteggiamento verso l'intelligenza artificiale.
D'altro canto, la maggiore propensione delle donne a manifestare preoccupazioni o scetticismo verso l'AI può riflettere una particolare sensibilità alle implicazioni sociali ed etiche delle nuove tecnologie. Ciò evidenzia una tendenza a valutare l'AI non solo per le sue capacità funzionali, ma anche per il suo impatto a lungo termine sulla società e sulle relazioni umane.
Strutture psicologiche della fiducia
È possibile ipotizzare l'esistenza di strutture psicologiche sottostanti che ci rendono persone tendenzialmente fiduciose o sfiduciate verso gli altri. Questi vissuti legati a esperienze affidabili o meno, o tratti di personalità, influenzano di conseguenza anche l'atteggiamento verso l'AI.
La fiducia, in particolare quella epistemica, è trasversale alla fonte informativa, sia essa umana o tecnologica. Se la fiducia generale è il collante delle relazioni sociali, quella epistemica è la base dell'elaborazione dell'informazione e del credito che si dà a ciò che si apprende.
Importanza della consapevolezza epistemica
Dal punto di vista psicologico, emerge l'importanza di sviluppare la consapevolezza epistemica. Questa capacità permette di valutare criticamente le informazioni, di riflettere su come formiamo le nostre convinzioni e di tollerare l'incertezza.
Sul piano educativo, ciò si traduce nella necessità di una alfabetizzazione globale relativa all'AI. Conoscere la tecnologia non solo la rende meno spaventosa, ma permette anche di considerarne potenzialità e limiti con maggiore lucidità e promuove una consapevolezza epistemica più inclusiva di tutte le fasce della popolazione.
Educazione etica e responsabilità
Occorre anche promuovere un'educazione che stimoli la riflessione etica e la responsabilità sociale. L'obiettivo è formare cittadini capaci di orientarsi nel complesso ecosistema informativo contemporaneo.
In un mondo in cui le fake news possono essere generate da intelligenze artificiali ma trovano forza nella credibilità verso chi le diffonde, diventa evidente quanto le dimensioni umana e tecnologica siano intrecciate. La sfiducia verso le fonti amplifica il problema della disinformazione.
Il futuro dell'intelligenza artificiale
Il futuro dell'AI non dipenderà solo dai progressi ingegneristici, ma dalla nostra capacità collettiva di sviluppare una fiducia riflessiva. Questa fiducia deve essere consapevole e fondata su conoscenza, trasparenza e responsabilità per garantire un uso etico e costruttivo della tecnologia.
Fonte AGI (www.agi.it)
Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.