Il personale di soccorso dell'Ares 118 ha smentito categoricamente le notizie circolate sui social media riguardo a una presunta "resurrezione" avvenuta vicino a Tarquinia. L'azienda sanitaria ha definito "fake news" la storia secondo cui un paziente sarebbe tornato in vita dopo essere stato dichiarato morto.
Il drammatico episodio si è verificato venerdì sera nella frazione di Marina Velca, sul litorale viterbese. Un uomo di 78 anni di origine libica ha accusato un grave malore nella propria abitazione, richiedendo l'intervento immediato dei soccorsi.
Nessuna sindrome di Lazzaro
"Per quanto costruita bene e confezionata per essere venduta e diventare virale, la notizia è priva di qualsiasi fondamento", ha dichiarato l'Ares 118 in una nota ufficiale. L'azienda sanitaria ha precisato che non c'è stata alcuna "Sindrome di Lazzaro", termine che indica il raro fenomeno del ritorno spontaneo della circolazione dopo un arresto cardiaco.
Gli operatori intervenuti sul posto hanno trovato il paziente in arresto cardiocircolatorio e hanno immediatamente iniziato le manovre di rianimazione. Hanno somministrato i farmaci necessari e proseguito con i tentativi di rianimazione per oltre mezz'ora.
Rianimazione riuscita dopo mezz'ora
Nonostante il quadro clinico non lasciasse "alte aspettative di risoluzione", il personale sanitario ha continuato con determinazione le manovre salvavita. La perseveranza degli operatori ha portato al ritorno della circolazione spontanea del paziente.
L'uomo è stato quindi trasportato all'ospedale di Tarquinia e successivamente trasferito al Policlinico Gemelli di Roma con l'elicottero. L'Ares 118 ha inoltre precisato che nessun membro del personale ha mai comunicato alle figlie dell'uomo il suo presunto decesso.
Professionalità del personale sanitario
"Nessuna fantomatica 'sindrome di Lazzaro', dunque, ma solo la grande caparbietà e professionalità del personale sanitario intervenuto hanno permesso una risoluzione positiva della situazione", conclude la nota dell'azienda sanitaria. Il medico intervenuto non ha mai accertato la morte del paziente né redatto alcuna constatazione di decesso.
Il caso dimostra l'importanza di verificare le fonti prima di condividere notizie sensazionali sui social media. L'Ares 118 ha voluto chiarire i fatti per evitare la diffusione di informazioni false che potrebbero danneggiare la credibilità del servizio sanitario.
Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.